Archivio Ždanov

Sulla letteratura

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view post Posted on 8/7/2012, 14:14

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Da Andrei Zdanov, Arte e socialismo, Cooperativa editrice “Nuova cultura”, Zidido S. Giacomo, 1970 circa, SULLA LETTERATURA, (Discorso al I Congresso degli scrittori sovietici), pp. 61-72 (aggiunte e correzioni del Direttore dell’Archivio Ždanov, in base alle edizioni del seguente discorso in lingue straniere):



DISCORSO AL PRIMO CONGRESSO DEGLI SCRITTORI SOVIETICI1



A nome del Comitato Centrale del Partito Comunista (bolscevico) dell’Unione Sovietica e del Consiglio dei Commissari del popolo dell’U.R.S.S., permettetemi di trasmettere al primo Congresso degli scrittori sovietici e, attraverso questo, a tutti gli scrittori dell’Unione Sovietica, con alla testa il grande scrittore proletario Alexei Maximovic Gorki, il nostro ardente saluto bolscevico.
Compagni, il vostro Congresso si riunisce in una situazione in cui le difficoltà essenziali che si trovavano davanti a noi sulla via della costruzione del socialismo sono già superate, in cui il nostro paese ha condotto a termine la costruzione delle fondamenta dell’economia socialista, che è legata alla vittoria della politica di industrializzazione e di costruzione dei sovcos e dei colcos.
Il vostro Congresso si riunisce in un periodo in cui, sotto la direzione del Partito Comunista, sotto la guida geniale del nostro grande capo e maestro, il compagno Stalin (applausi vivissimi), il modo di produzione socialista ha trionfato definitivamente e irreversibilmente nel nostro paese. Di tappa in tappa, di vittoria in vittoria, dal fuoco della guerra civile al periodo di ricostituzione e dal periodo di ricostituzione alla costruzione socialista di tutta l’economia nazionale, il nostro Partito ha condotto il paese alla vittoria sugli elementi capitalisti, spazzandoli via da tutti i settori dell’economia nazionale.
L’U.R.S.S. è divenuta un paese industriale avanzato e il paese della più grande agricoltura socialista nel mondo. L’U.R.S.S. è divenuta il paese della cultura socialista di avanguardia, in cui si spiega e cresce in colori lussureggianti la nostra cultura sovietica.
Conseguenze della vittoria del regime socialista, la liquidazione delle masse parassitarie, la liquidazione della disoccupazione, la liquidazione del pauperismo nelle campagne, la liquidazione delle baracche nelle città, sono state realizzate. La fisionomia del paese dei Soviet si è completamente modificata. E la coscienza delle persone si è anch’essa modificata in modo radicale. I «grandi uomini» da noi sono ora i costruttori del socialismo, gli operai e i colcosiani. Il rafforzamento della situazione esterna e interna dell’Unione Sovietica va di pari passo con le vittorie del socialismo nel nostro paese; la sua autorità e la sua influenza internazionali crescono, come cresce anche il suo ruolo di brigata d’assalto del proletariato internazionale, di retrovia possente della vicina rivoluzione proletaria mondiale.
Il compagno Stalin, al XVII Congresso del Partito, ha fatto un’analisi geniale, ineguagliabile, delle nostre vittorie e delle loro condizioni, della nostra situazione nell’epoca presente, e ha indicato il programma del lavoro ulteriore per il completamento della costruzione della società socialista senza classi. Il compagno Stalin ha fatto un’esauriente analisi dei settori ritardatari del nostro lavoro e delle difficoltà che il nostro Partito e, sotto la sua direzione, milioni di uomini della classe operaia e dei contadini colcosiani lottano, senza tregua, giorno dopo giorno, per superare.
Dobbiamo superare a tutti i costi il ritardo di settori importanti dell’economia nazionale, come i trasporti su ferrovia e fluviali, la circolazione delle merci, i metalli non ferrosi. Dobbiamo sviluppare il nostro lavoro per estendere l’allevamento, uno dei settori più importanti della nostra agricoltura socialista.
Il compagno Stalin ha messo a nudo le cause delle nostre difficoltà e delle nostre insufficienze. Dipendono dal ritardo del lavoro pratico di organizzazione in rapporto alle esigenze della linea politica del Partito e dei bisogni che impone la realizzazione del secondo piano quinquennale. Ecco perchè il XVII Congresso del nostro Partito ha affermato in tutta la sua ampiezza la necessità di elevare il lavoro di organizzazione al livello dei grandiosi compiti politici che a noi si pongono. Il Partito, sotto la direzione del compagno Stalin, organizza le masse nella lotta per la liquidazione definitiva degli elementi capitalistici, per l’estirpazione delle sopravvivenze del capitalismo nell’economia e nella coscienza del popolo, per il completamento della ricostruzione tecnica dell’economia nazionale. Estirpare le sopravvivenze del capitalismo nella coscienza del popolo, significa lottare contro tutti i resti dell’influenza borghese sul proletariato, contro il rilassamento, la frivolezza, la fannulloneria, l’indisciplina e l’individualismo piccolo-borghese, l’avidità e la mancanza di coscienza nei riguardi della proprietà collettiva.
Abbiamo in mano un’arma sicura per superare tutte le difficoltà che troviamo nel nostro cammino. Quest’arma è la dottrina grandiosa e invincibile di Marx, Engels, Lenin e Stalin, che incarna la vita del nostro Partito e dei Soviet.
La grande causa di Marx, Engels, Lenin e Stalin ha vinto. Ed è appunto alla vittoria di questa causa che dobbiamo la riunione del primo Congresso degli scrittori sovietici. Senza questa vittoria il vostro Congresso non avrebbe avuto luogo. Un Congresso come questo non può riunirlo nessun altro che noi, i bolscevichi. (Applausi).
I successi della letteratura sovietica sono condizionati dai successi della costruzione socialista. La sua crescita è l’espressione dei successi e delle realizzazioni del nostro regime socialista. La nostra letteratura è la più giovane di tutte le letterature di tutti i popoli e di tutti i paesi. Nello stesso tempo, è la letteratura più ricca di contenuto, più avanzata e più rivoluzionaria. Non c’è e non c’è mai stata letteratura, al di fuori della letteratura sovietica, che abbia mobilitato i lavoratori e gli oppressi nella lotta per l’annientamento definitivo di ogni sfruttamento e del giogo della schiavitù salariata. Non c’è e non c’è mai stata letteratura che mettesse alla base dei temi delle sue produzioni la vita della classe operaia e dei contadini e la loro lotta per il socialismo. Non c’è in nessun altro luogo, in nessun paese al mondo, una letteratura che difenda e sostenga l’egualianza dei diritti dei lavoratori di tutte le nazioni, che sostenga l’egualianza dei diritti delle donne. Non vi è e non vi può essere in un paese borghese una letteratura che si levi in modo conseguente contro ogni oscurantismo, ogni misticismo, ogni bigottismo e superstizione, come fa la nostra letteratura.
Solo la letteratura sovietica, che è la carne e il sangue della nostra costruzione socialista, poteva divenire ed è diventata realmente così avanzata, ricca di contenuto, rivoluzionaria. (Applausi).
Gli scrittori sovietici hanno già creato abbastanza opere di talento, che dipingono la vita del nostro paese sovietico con esattezza e verità. Vi è già una serie di nomi di cui con diritto andiamo fieri. Sotto la direzione del Partito, sotto la direzione attenta e quotidiana del Comitato Centrale, con il sostegno e l’aiuto instancabile del compagno Stalin, l’intera massa degli scrittori sovietici si è unita attorno al potere sovietico e al Partito. Ecco che, alla luce dei successi della nostra letteratura sovietica, l’opposizione tra il nostro regime, il regime del socialismo vittorioso, e il regime del capitalismo agonizzante e marcio appare ancora più grande e più netta.
Che cosa può scrivere lo scrittore borghese, che cosa lo può ispirare, quale entusiasmo può trascinare i suoi pensieri e dove lo prenderà questo entusiasmo, quando l’operaio nel paese capitalista non ha la certezza del domani, non sa se lavorerà domani, il contadino non sa se domani lavorerà nel suo lotto di terra o se dovrà andarsene per la crisi capitalistica, il lavoratore intellettuale è oggi senza lavoro e non sa se lo avrà domani?
Che cosa può scrivere lo scrittore borghese, quale entusiasmo può esservi in lui, quando il mondo, dall’oggi al domani, può essere di nuovo precipitato nell’abisso di una nuova guerra imperialista?
La situazione presente della letteratura borghese è tale da non poter ormai più creare grandi opere. Il declino e la corruzione della letteratura borghese, che dipendono dal declino e dalla corruzione del regime capitalista, si presentano come il tratto caratteristico dello stato della cultura borghese e della letteratura borghese nel tempo presente. Sono passati senza ritorno i tempi in cui la letteratura borghese, riflettendo le vittorie della società borghese sul feudalesimo, poteva creare le grandi opere del periodo di trionfo del capitalismo. Si produce ora una degenerazione generale dei suoi temi e dei suoi talenti, dei suoi autori e dei suoi eroi.
Posseduto da una paura mortale della rivoluzione proletaria, il fascismo attacca la cultura, fa tornare l’umanità ai periodi più barbari e più sinistri della storia, brucia sui roghi, annienta selvaggiamente le produzioni delle più grandi menti.
Lo scatenarsi del misticismo e del clericalismo, l’infautazione per la pornografia, sono caratteristiche del declino e della corruzione della cultura borghese. Le «celebrità» della letteratura borghese, di quella letteratura borghese che ha venduto la sua penna al capitale, sono oggi i ladri, le spie, le prostitute, i delinquenti.
Tutto ciò è caratteristico di quella parte della letteratura borghese che si sforza di nascondere la corruzione della società borghese, che tenta invano di dimostrare che non è successo niente, che tutto va nel migliore dei modi nel «regno di Danimarca», e che non c’è niente di marcio nella società capitalista. I rappresentanti della letteratura borghese che risentono più vivamente di questo stato di cose sono invasi dal pessimismo, dall’incertezza del domani, dal gusto delle tenebre; preconizzano il pessimismo come teoria e pratica dell’arte. Solo un piccolo numero di scrittori, i più onesti e lungimiranti, tentano di trovare una via di uscita su altre strade, in altre direzioni, di legare la loro sorte a quella del proletariato e della sua lotta rivoluzionaria.
Il proletariato dei paesi capitalisti costituisce già l’esercito dei suoi scrittori, dei suoi artisti, di quegli scrittori rivoluzionari di cui oggi siamo felici di salutare i rappresentanti al primo Congresso degli scrittori sovietici. La falange degli scrittori rivoluzionari nei paesi capitalistici non è ancora molto grande, ma si estende e si estenderà di giorno in giorno, man mano che si accentua la lotta di classe e che crescono le forze della rivoluzione proletaria mondiale.
Crediamo fermamente che la decina di compagni stranieri qui presenti costituisca il nocciolo e il germe del possente esercito degli scrittori proletari che la rivoluzione proletaria mondiale creerà al di là delle nostre frontiere. (Applausi).
Così vanno le cose nei paesi capitalisti. Non è la stessa cosa da noi. Lo scrittore sovietico prende i materiali della sua produzione artistica, i suoi soggetti, le sue immagini, la sua lingua e il suo stile dalla vita e dall’esperienza degli uomini del Dnieprostroi e di Magnitogorsk. Il nostro scrittore prende i suoi materiali dall’epopea eroica del Celiuskin, dall’esperienza dei nostri colcos, dall’attività creativa che sgorga in ogni luogo del nostro paese.
Nel nostro paese i principali eroi delle opere letterarie sono gli attivi costruttori della nuova vita: operai e operaie, colcosiani e colcosiane, membri del Partito, amministratori, ingegneri, giovani comunisti, pionieri. Eccoli, i tipi fondamentali e gli eroi essenziali della nostra letteratura sovietica. L’entusiasmo e la passione dell’eroismo impregnano la nostra letteratura. Essa è ottimista, ma niente affatto per una sorta di istinto zoologico viscerale. E’ ottimista nell’essenza perchè è la letteratura della classe in ascesa, del proletariato, la sola classe progressiva, d’avanguardia. La nostra letteratura sovietica è forte perchè serve una nuova causa, la causa della costruzione del socialismo.
Il compagno Stalin ha chiamato i nostri scrittori gli «ingegneri delle anime». Che cosa significa ciò? Che obbligo vi impone questo titolo?
Ciò vuol dire, da subito, conoscere la vita del popolo per poterla rappresentare verosimilmente nelle opere d’arte, rappresentarla niente affatto in modo scolastico, morto, non semplicemente come la «realtà oggettiva», ma rappresentare la realtà nel suo sviluppo rivoluzionario.
E qui la verità e il carattere storico concreto della rappresentazione artistica devono unirsi al compito di trasformazione ideologica e di educazione dei lavoratori nello spirito del socialismo. Questo metodo della letteratura e della critica è quello che noi chiamiamo il metodo del realismo socialista.
La nostra letteratura sovietica non teme l’accusa di essere tendenziosa. Sì, la letteratura sovietica è tendenziosa perchè, nell’epoca della lotta di classe, non può esistere alcuna letteratura che non sia di classe, tendenziosa, o che sia apolitica. (Applausi).
Penso che ogni letterato sovietico possa dire a qualunque ottuso borghese, a qualunque filisteo, a qualunque scrittore borghese che parli della tendenziosità della nostra letteratura: «Sì, la nostra letteratura sovietica è tendenziosa, e noi siamo orgogliosi della sua tendenziosità, perchè essa consiste nel liberare i lavoratori e tutta l’umanità dal giogo dello schiavismo capitalistico». (Applausi).
Essere ingegnere delle anime vuol dire avere i due piedi sul suolo della vita reale. Questo significa, a sua volta, rompere con il romanticismo alla vecchia maniera, con il romanticismo che rappresentava una vita inesistente e degli eroi inesistenti, che faceva evadere il lettore dalle contraddizioni e dall’oppressione della vita reale in un mondo chimerico, in un mondo di utopia. Alla nostra letteratura, che ha i piedi posti su solide fondamenta materialiste, il romanticismo non può essere estraneo, ma è un romanticismo di tipo nuovo, il romanticismo rivoluzionario. Diciamo che il realismo socialista è il metodo fondamentale della letteratura e della critica letteraria sovietica, ma ciò presuppone che il romanticismo rivoluzionario deve entrare nella creazione letteraria come una delle sue parti costitutive, perchè tutta la vita del nostro Partito, tutta la vita della classe operaia e le sue lotte uniscono il lavoro pratico più severo, più ragionato, a un eroismo e a delle prospettive grandiose. Il nostro Partito è sempre stato forte perchè univa e unisce lo spirito pratico più rigoroso con le prospettive più vaste, con il cammino continuo verso l’avvenire, con la lotta per la costruzione della società comunista. La letteratura sovietica deve saper rappresentare i nostri eroi, deve saper guardare verso il nostro domani. E ciò non è prova di utopia, perchè il nostro domani si prepara già oggi con un lavoro cosciente e pianificato.
Non si può essere un ingegnere delle anime se non si conosce la tecnica dell’arte letteraria, ed è necessario notare che la tecnica dello scrittore ha una serie di particolarità che le sono specifiche.
Le vostre armi sono numerose. La letteratura sovietica ha tutte le possibilità di utilizzare queste armi di tutti i tipi (generi, stili, forme e procedimenti della creazione letteraria) nella loro diversità e integralità, scegliendo il meglio di quanto è stato creato in questo campo da tutte le epoche precedenti. Da questo punto di vista, la padronanza della tecnica, l’assimilazione critica dell’eredità letteraria di tutte le epoche costituisce il compito senza realizzare il quale non potrete divenire ingegneri delle anime.
Compagni, allo stesso modo che in altri campi della cultura materiale e spirituale, il proletariato è l’unico erede di tutto ciò che vi è di meglio nel tesoro della letteratura mondiale. La borghesia ha dilapidato l’eredità letteraria, il nostro dovere è di raccoglierla, di studiarla e, assimilatala in modo critico, andare avanti.
Essere ingegneri delle anime vuol dire lottare attivamente per una lingua ricca, per opere di qualità. La nostra letteratura non risponde ancora ai bisogni della nostra epoca. Le sue debolezze riflettono il ritardo della coscienza sull’economia, da cui, non c’è bisogno di dirlo, i nostri scrittori non sono indipendenti. Ecco perchè un lavoro instancabile su loro stessi e sul loro equipaggiamento ideologico nello spirito del socialismo è la condizione indispensabile senza la quale gli scrittori sovietici non potranno rieducare la coscienza dei loro lettori e divenire così gli ingegneri delle anime.
Abbiamo bisogno di una perfetta padronanza dell’arte letteraria e da questo punto di vista l’aiuto che Alexei Maximovic Gorki dà al Partito e al proletariato nella loro lotta per una letteratura di qualità e per una lingua ricca, è inestimabile. (Applausi).
Così gli scrittori sovietici vedono riunite tutte le condizioni affinchè sia loro possibile creare opere che siano, come si suol dire, all’unisono con l’epoca, da cui i contemporanei ricavino lezioni, e che siano l’orgoglio delle generazioni a venire.
Si sono create tutte le condizioni affinchè la letteratura sovietica possa dare opere che rispondano ai bisogni accresciuti delle masse sul piano della cultura. La nostra letteratura, e solo essa, ha la possibilità di legarsi strettamente ai suoi lettori, alla vita dei lavoratori, come c’è bisogno nell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Il presente Congresso è particolarmente significativo a questo proposito. E’ stato preparato non solo dagli scrittori ma da tutto il paese con loro. In questa preparazione si sono brillantemente espressi l’amore e l’attenzione di cui il Partito, gli operai e i contadini colcosiani circondano gli scrittori sovietici, la delicatezza e ad un tempo le esigenze di cui la classe operaia e i colcosiani danno prova verso gli scrittori sovietici. Solo nel nostro paese la letteratura e lo scrittore sono oggetto di una tale stima.
Organizzate dunque i lavori del vostro Congresso e in futuro il lavoro dell’Unione degli Scrittori sovietici in modo che l’attività creativa degli scrittori risponda alle vittorie riportate dal socialismo.
Realizzate opere artisticamente perfette e di contenuto ideologico e artistico elevato!
Siate gli organizzatori più attivi della rieducazione della coscienza del popolo nello spirito del socialismo!
Siate ai primi posti di combattenti per la società socialista senza classi!
(Applausi vivissimi).

________
1 Pronunciato il 17 agosto 1934.

Edited by Andrej Zdanov - 17/2/2013, 00:25
 
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the red bodybuilder
view post Posted on 26/2/2013, 23:06




[QUOTE]I successi della letteratura sovietica sono condizionati dai successi della costruzione socialista. La sua crescita è l’espressione dei successi e delle realizzazioni del nostro regime socialista. La nostra letteratura è la più giovane di tutte le letterature di tutti i popoli e di tutti i paesi. Nello stesso tempo, è la letteratura più ricca di contenuto, più avanzata e più rivoluzionaria./QUOTE]
cosa si intende per: letteratura più giovane, ma più ricca di contenuto e più avvanzata??
 
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view post Posted on 27/2/2013, 19:40

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CITAZIONE
letteratura più giovane

Qui si allude al fatto che la letteratura sovietica esisteva da molto meno tempo rispetto alle letterature degli altri paesi, essendo nata solo dopo la rivoluzione.

CITAZIONE
più ricca di contenuto, più avanzata

Il contenuto ideologico di un'opera d'arte, secondo Zdanov, è tanto più elevato quanto più quest'opera ispira, in coloro che la contemplano, idee e azioni rivoluzionarie. Per esempio, La storia di un vero uomo di Boris Polevoj costituisce un modello di patriottismo sovietico e di devozione alla causa del popolo, capace di ispirare i lettori all'eroismo e all'impegno nel servire la causa comunista.
La letteratura sovietica è avanzata nel senso che si fa portatrice di tutte le idee più progressive, di emancipazione sociale degli sfruttati e di lotta contro la reazione. Inoltre, sul versante dell'estetica, la letteratura e la critica sovietica detengono la superiorità scientifica nei confronti delle loro controparti borghesi, poiché, in conformità con il materialismo storico, applicano uno storicismo totale.
 
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2 replies since 8/7/2012, 14:14   861 views
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