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A proposito degli articoli di P. Fedoseev, Michail Suslov

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view post Posted on 20/6/2013, 01:19

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Dalla «Pravda», 24 dicembre 1952:


A proposito degli articoli di P. Fedoseev


Si sa che, prima dell’apparizione della nuova opera del compagno Stalin, proprio in questa questione sul carattere e sulle azioni delle leggi economiche del socialismo in un gran numero di economisti e filosofi sovietici si era verificato un fenomeno di confusione che consisteva più che altro nell’attribuire un carattere soggettivo e volontaristico alle leggi della economia socialistica. Questi economisti e filosofi ritenevano che lo Stato sovietico di propria volontà, seguendo i propri piani economici e a mezzo della propria politica potesse «trasformare», «creare», e «distruggere» le leggi economiche della società socialista…
Bisogna notare che una parte poco invidiabile nella diffusione di questi concetti soggettivistici sulle questioni dell’economia politica del socialismo è stata rappresentata a suo tempo dalle riviste Voprosy Ekonomiki, Planovoe Chozajstvo (Economia pianificata) e Bol’ševik. La rivista Bol’ševik, per esempio, al tempo in cui redattore capo era il compagno Fedoseev, per anni non solo non ha smascherato i concetti soggettivistici nel settore dell’economia politica del socialismo, ma ha offerto le proprie pagine alla propaganda di tali concetti sbagliati. La rivista inneggiava al libro antimarxista di N. Voznesenskij sull’Economia di guerra dell’URSS e lo presentava come l’ultima parola della scienza, come «un apporto prezioso alla scienza economica sovietica», come un’opera scientifica la quale doveva «aiutare i nostri quadri del partito a comprendere più profondamente le leggi progressive dello sviluppo della società socialistica» (Bol’ševik, n. 1, 1948, p. 71, 88, ecc.). In realtà il libro di Voznesenskij metteva confusione nell’elaborazione dei problemi dell’economia politica del socialismo e rappresentava un miscuglio di punti di vista volontaristici sull’importanza della pianificazione e dello Stato nella società sovietica, e faceva un feticcio della legge dei costi, che era, a parere suo, un regolatore della distribuzione del lavoro fra i settori dell’economia popolare dell’URSS.
In armonia con questi punti di vista non marxisti sul carattere delle leggi progressive dell’economia socialistica, alcuni autori di articoli pubblicati nel Bol’ševik, quando il compagno Fedoseev ne era redattore capo, dichiaravano che l’oggetto principale dell’economia politica del socialismo è la politica del partito comunista e dello Stato socialista. Cosi, per esempio, l’articolo di D. Konakov pubblicato nel n. 11 del 1948 affermava che «lo studio della parte direttiva della politica del partito bolscevico e dello Stato socialista nello sviluppo economico dell’URSS sulla via del comunismo deve rappresentare la base delle ricerche scientifiche sulle leggi dell’economia popolare socialista». In tal modo il compagno Fedoseev ha peccato non poco verso il partito, contribuendo alla diffusione, attraverso la rivista Bol’ševik, di punti di vista estranei al marxismo sulle questioni dell’economia politica del socialismo, infliggendo un danno alla causa dell’educazione dei quadri del partito, sovietici e scientifici. Ecco perché non possono non suscitare meraviglia gli articoli del compagno Fedoseev sulle Izvestija in cui egli non dice nemmeno una parola di questi suoi errori. Possibile che il compagno Fedoseev li abbia dimenticati?…
L’azione di Fedoseev non può venire qualificata che come un tentativo di nascondere i propri errori, il che è in ammissibile per un comunista. L’obbligo elementare di ogni membro del partito consiste nel non nascondere i propri errori, non cercare di evitarne la responsabilità ma onestamente e apertamente riconoscere i propri errori e correggerli. Solo questo atteggiamento verso i propri errori — insegna il nostro partito — assicura il superamento di essi e una giusta educazione dei quadri. Certo la circostanza che un uomo che ha fatto non poca confusione e sostanzialmente è rimasto su posizioni antimarxiste per quanto riguarda importanti questioni dell’economia politica del socialismo, venga ora avanti nella stampa con teorie giuste su questo problema, già merita una certa attenzione. Il compagno Fedoseev deve onestamente criticare i propri errori. Allora il valore dei suoi articoli sarebbe ben diverso. Ma non basta. Se egli non lo fa, il lettore ha il diritto di dubitare che siano sincere le giuste teorie marxiste che egli professa ora, può dubitare che egli lo faccia con una reale intima persuasione e può credere che egli cerchi di ingannarci.

Edited by Alaricus Rex - 2/3/2018, 23:03
 
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