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Stalin e l’Esercito rosso

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view post Posted on 10/5/2013, 16:28

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Da K. Voroscilov, Stalin e l’Esercito rosso, La Russia sovietica di oggi, n. 5, Società Editrice L’Unità, Roma, 1945, p. 5:


STALIN E L’ESERCITO ROSSO


Questo articolo è stato scritto nel 1929 dal compagno Voroshilov, in occasione del cinquantesimo compleanno del compagno Stalin.

Il periodo pacifico, costruttivo della nostra storia è pieno di avvenimenti della più grande importanza. Questi ultimi anni, effettivamente, valgono per noi quanto secoli. Sono avvenuti attorno a noi cambiamenti grandiosi; le nostre prospettive si sono modificate; le nostre prospettive e le scale dei valori universalmente ammessi si sono capovolte. A tutti questi avvenimenti è indissolubilmente legata la ricca e multiforme attività rivoluzionaria del compagno Stalin. Durante gli ultimi 5-6 anni il compagno Stalin è stato al centro della lotta che si è vivacemente combattuta. Solo tenendo conto di queste circostanze si può spiegare che l’importanza del compagno Stalin, quale uno fra i più eminenti organizzatori della vittoria della guerra civile, sia stata, in questo campo, in una certa misura ignorata e non sia stata ancora valutata nel modo dovuto.
Oggi, nel cinquantesimo compleanno del nostro amico, voglio, almeno in parte, colmare questa lacuna.
Non ho affatto la pretesa, beninteso, di dare in un articolo di giornale un quadro completo dell’attività militare del compagno Stalin. Voglio soltanto tentare di rinfrescare nella memoria dei compagni alcuni fatti di un passato non lontano, pubblicare alcuni documenti poco noti per mettere in rilievo, sulla base della semplice testimonianza dei fatti, la parte veramente eccezionale avuta dal compagno Stalin nei momenti più difficili della guerra civile.
Nel periodo 1918-1920, il compagno Stalin fu, forse, l’unico uomo che il Comitato Centrale gettò da un fronte di lotta all’altro, nei posti dove più grande era il pericolo, più grande la minaccia per la rivoluzione. Dove la situazione era relativamente calma e favorevole, dove ottenevamo dei successi, ivi Stalin non lo si vedeva. Ma dove, per tutta una serie di ragioni, le armate rosse ripiegavano, dove le forze controrivoluzionarie, sviluppando i loro successi, minacciavano l’esistenza stessa del potere sovietico, dove il turbamento e il panico potevano ad ogni momento trasformarsi in disperazione, in catastrofe, ivi appariva il compagno Stalin. Egli non dormiva per notti intere, organizzava, prendeva la direzione nelle sue mani di ferro, spezzava tutti gli ostacoli, procedeva implacabile e operava la svolta, risanava l’ambiente. Il compagno Stalin stesso scrisse a questo proposito, in una delle sue lettere al Comitato Centrale, nel 1919: “Mi si trasforma in specialista per la pulizia delle stalle del commissariato della guerra”.

Edited by Andrej Zdanov - 11/5/2013, 23:32
 
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