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Osservazioni sul compendio del manuale di “Storia dell’Urss”

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view post Posted on 18/8/2012, 10:52

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Queste osservazioni, insieme a quelle sul compendio del manuale di “Storia moderna”, furono scritte da Stalin, Zdanov e Kirov durante la loro vacanza nel Caucaso, nei primi giorni dell’agosto 1934. Da G. Stalin, Opere complete, vol. XIV, Red Star Press Ltd., Londra, 1978


Osservazioni sul compendio del manuale di “Storia dell’Urss”

8 agosto 1934


Il gruppo Vanag non ha eseguito il compito affidatogli e non l’ha neppure capito. Esso ha compilato un compendio di storia russa, e non di storia dell’Urss, vale a dire di storia della Russia, ma senza la storia dei popoli che fanno parte dell’Urss (non si tiene conto dei dati relativi alla storia dell’Ucraina, della Bielorussia, della Finlandia e degli altri popoli del Baltico, dei popoli del Caucaso settentrionale e della Transcaucasia, dei popoli dell’Asia centrale e dell’Estremo Oriente, e anche dei popoli del Volga e del Settentrione, - tartari, basckiri, mordvi, ciuvasci, ecc.).
Il compendio non sottolinea la funzione annessionistica e colonialista assolta dallo zarismo russo con la complicità della borghesia russa e dei grandi proprietari fondiari (“lo zarismo prigione dei popoli”).
Il compendio non sottolinea la funzione controrivoluzionaria dello zarismo russo nella politica estera, dai tempi di Caterina II al decennio 1850-1860 e oltre (“lo zarismo come gendarme internazionale”).
Il compendio fa un solo fascio del feudalesimo e del periodo prefeudale, quando i contadini non erano ancora servi della gleba; del regime autocratico dello Stato e del regime feudale, quando la Russia era frazionata in una moltitudine di semi-Stati indipendenti.
Il compendio pone sullo stesso piano i concetti di reazione e controrivoluzione, la rivoluzione “in generale”, la rivoluzione borghese e la rivoluzione democratico-borghese.
Il compendio non enuncia le condizioni e le fonti del movimento di liberazione nazionale dei popoli della Russia soggiogati dallo zarismo e, in questo modo, resta senza spiegazione la Rivoluzione d’Ottobre, come rivoluzione che ha liberato questi popoli dall’oppressione nazionale, e resta ugualmente senza spiegazioni la creazione dell’Urss.
Il compendio abbonda di definizioni banali e stereotipate d’ogni genere, come “il terrorismo poliziesco di Nicola I”, “la rivolta di Razin” e “la rivolta di Pugaciov”, “il subentrare della controrivoluzione dei grandi proprietari fondiari nel decennio 1870-1880”, “i primi passi della rivoluzione industriale”, “i primi passi dello zarismo e della borghesia nella lotta contro la rivoluzione 1905-1907”, ecc.. Gli autori del compendio copiano ciecamente ogni genere di definizioni banali e assolutamente prive di valore scientifico degli storici borghesi, dimenticando che essi devono dare ai nostri giovani definizioni marxiste, scientificamente fondate.
Il compendio non rispecchia la funzione e l’influenza dei movimenti rivoluzionari borghesi e socialisti dell’Europa occidentale per la formazione del movimento rivoluzionario borghese e del movimento proletario socialista in Russia. Gli autori del compendio evidentemente hanno dimenticato che i rivoluzionari russi si ritenevano allievi e seguaci dei più noti esponenti del pensiero rivoluzionario borghese e marxista dell’Occidente.
Nel compendio non vengono esaminate le radici della prima guerra imperialistica e la funzione dello zarismo in questa guerra, quale riserva delle potenze imperialistiche dell’Europa occidentale, come anche non si esamina la funzione subordinata, sia dello zarismo russo che del capitalismo russo, nei confronti del capitale dell’Europa occidentale, per cui rimane senza spiegazione il significato della Rivoluzione d’Ottobre come liberatrice della Russia dalla sua situazione semicoloniale.
Nel compendio non viene esaminata l’esistenza di una crisi politica generale in tutta l’Europa prima della guerra mondiale, crisi rispecchiata fra l’altro dalla decadenza della democrazia borghese e del parlamentarismo, per cui rimane senza spiegazione il significato dei Soviet dal punto di vista della storia mondiale, come veicoli della democrazia proletaria e come organi di liberazione degli operai e dei contadini dal capitalismo.
Nel compendio non viene esaminata la lotta delle tendenze nel partito comunista dirigente dell’Urss e la lotta contro il trotzkismo, come fenomeno controrivoluzionario piccolo-borghese.
E così di seguito.
In generale è necessario dire che il compendio è stato compilato con estrema negligenza e in modo non del tutto corretto dal punto di vista del marxismo.
Non parliamo poi dello stile impreciso del compendio e dei giochi di “parole”, come quando il falso Dimitri è chiamato il “sedicente” Dimitri o quando si parla del “trionfo dei vecchi feudatari nel XVIII secolo” (non si sa tuttavia, dove sono andati a finire i “nuovi” feudatari e quale è stata la loro condotta, se pure essi esistevano in questo periodo), ecc..
Riteniamo indispensabile un radicale rifacimento del compendio nello spirito dei principi sin qui enunciati e inoltre si deve tenere presente che si tratta di compilare un manuale in cui ogni parola e ogni definizione deve essere ponderata e non di articoli irresponsabili da rivista, nei quali si può chiacchierare di tutto e come meglio piace, senza il minimo senso di responsabilità.
Ci occorre un manuale di storia dell’Urss in cui la storia della Grande Russia non sia staccata dalla storia degli altri popoli dell’Urss - questo in primo luogo, - e in cui la storia dei popoli dell’Urss non sia staccata dalla storia di tutta l’Europa e, in generale, dalla storia mondiale, - questo in secondo luogo.

STALIN - ZDANOV - KIROV
 
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