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[Kim Il Sung] La lotta dei comunisti coreani per la fondazione del Partito, 31 maggio 1986

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view post Posted on 26/3/2013, 18:13

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LAVORATORI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!


KIM IL SUNG


LA LOTTA DEI COMUNISTI COREANI
PER LA FONDAZIONE DEL PARTITO


Tratto da “L’esperienza storica della costruzione del Partito del Lavoro di Corea”,
lezione agli insegnanti e agli studenti della Scuola Superiore di Partito Kim Il Sung,
31 maggio 1986


Il nostro Partito è cresciuto da profonde radici storiche. Esso è stato fondato nel 1945, ma nel nostro paese la lotta per la sua fondazione iniziò molto tempo prima. Attraverso lunghi anni di ardua lotta i comunisti coreani hanno posto le basi per la fondazione del Partito rivoluzionario e, su queste basi, hanno fondato il nostro Partito.
Sotto l’influenza della Rivoluzione Socialista d’Ottobre in Russia, il marxismo-leninismo si è diffuso nel nostro paese e, mentre la classe operaia assumeva un ruolo attivo nella lotta, il movimento comunista iniziò a svilupparsi. Tuttavia nei primi anni il movimento comunista coreano soffriva di seri limiti e debolezze.
I membri del primo movimento comunista sostenevano solo a parole la rivoluzione e si contendevano tra loro “l’egemonia”, staccati dalle masse, invece di fondersi col popolo per educarlo, organizzarlo e spingerlo verso la lotta rivoluzionaria. Affetti da servilismo, non pensavano a rafforzare il Partito basandosi sulle proprie forze. Gruppi di questi militanti viaggiavano ovunque per ottenere il riconoscimento dell’Internazionale Comunista, supponendo, ciascuno di essi, di essere il “gruppo ortodosso” o il vero “gruppo marxista”. Conseguentemente, il primo movimento comunista nel nostro paese fu incapace di svilupparsi in maniera corretta e lineare; il movimento attraversò momenti strazianti e tortuosi, e il Partito Comunista Coreano che fu fondato nel 1925 non solo fallì nello svolgere propriamente la sua funzione di avanguardia della rivoluzione, ma fu anche incapace di mantenere a lungo la sua esistenza sotto la repressione degli imperialisti giapponesi [1].
La rivoluzione coreana richiedeva un nuovo tipo di Partito rivoluzionario, e la nobile causa dell’organizzazione di questo Partito toccò ai giovani comunisti della nuova generazione.
Noi, i giovani comunisti della nuova generazione, imparammo l’importante lezione che se avessimo seguito lo stesso percorso dei primi militanti comunisti non saremmo stati capaci di completare la rivoluzione. Noi scegliemmo una strada completamente nuova. Noi credevamo fermamente che al fine di fare una rivoluzione, avremmo dovuto fonderci con le masse e lottare con loro, costruire noi stessi un Partito e fornire alla rivoluzione una direzione, capace di adattarsi alla situazione specifica del nostro paese; credevamo fermamente che in questo modo avremmo sicuramente guadagnato il riconoscimento e la simpatia dei popoli degli altri paesi. Abbiamo lottato con questa convinzione. Questa è stata la nuova linea rivoluzionaria, questa è stata la politica per la costruzione di un partito rivoluzionario adottata dai giovani comunisti della nuova generazione.
Mentre aprivamo la strada della rivoluzione e lottavamo con le nostre forze applicando creativamente il marxismo-leninismo alle nostre condizioni, concepimmo una nuova idea rivoluzionaria, l’idea del Juché [2].
L’idea del Juché, assieme al marxismo-leninismo, diventò un saldo punto di riferimento per la nostra rivoluzione.
L’Unione per Abbattere l’Imperialismo (U.A.I.), che organizzammo nel 1926, è stata all’avanguardia nel condurre la causa rivoluzionaria del Juché alla vittoria. Questa è stata la prima vera organizzazione comunista rivoluzionaria nel nostro paese.
Il programma dell’U.A.I. era il raggiungimento della liberazione e dell’indipendenza della Corea e, successivamente, lottare per la vittoria del comunismo nel mondo.
La formazione dell’U.A.I. fu la storica dichiarazione di un nuovo inizio per la nostra rivoluzione. Con la costituzione dell’U.A.I., la lotta rivoluzionaria del nostro popolo ruppe con il servilismo, col dogmatismo e ogni altra tendenza di idee superate per accedere ad una nuova era di avanzamento sul principio del Chajusong [3]: così i movimenti comunista e di liberazione nazionale divennero capaci di svilupparsi con forza, con obiettivi di lotta corretti, strategia corretta e tattica corretta.
La nascita dell’U.A.I. segnò il punto d’avvio della costruzione nel nostro paese di un nuovo tipo di Partito rivoluzionario; le gloriose radici del nostro Partito iniziarono a crescere proprio dall’U.A.I.. L’Unione della Gioventù Comunista di Corea, che successe all’U.A.I., ebbe un ruolo importante nella fondazione del Partito rivoluzionario. L’U.G.C.C. lavorò duramente per raggiungere l’unità e la solidarietà tra le file rivoluzionarie sconfiggendo gli intrighi dei frazionisti e dei servilisti che miravano a dividerle. Allo stesso tempo, l’U.G.C.C. ha organizzato e unito la gioventù progressista e l’ha istruita ad essere la spina dorsale del Partito che sarebbe stato fondato; essa ha dato una direzione unitaria alle organizzazioni antigiapponesi di massa così da porre solide fondamenta per il Partito.
Alla storica Conferenza di Kalun, che si tenne nel 1930, abbiamo adottato una linea rivoluzionaria orientata sul Juché. Guidati da questa linea, ci siamo preparati per la lotta armata e abbiamo lavorato duramente per formare le organizzazioni di base del Partito e ne abbiamo costituito la prima, con i giovani comunisti delle nuove generazioni.
La prima organizzazione di Partito formata a Kalun fu la gloriosa origine del nostro Partito e il prototipo di quelle organizzazioni di Partito che sarebbero state formate successivamente, l’una dopo l’altra. Abbiamo incrementato velocemente le organizzazioni di Partito, basandoci sul modello della prima. In poco tempo abbiamo formato un gran numero di organizzazioni di base del Partito su un’ampia area che includeva il distretto del fiume Tuman, dando loro la direzione organizzativa. A mano a mano che venivano formate le organizzazioni e che ne veniva intensificata l’attività, i comunisti coreani diventavano essi stessi più organizzati e sotto la guida di queste organizzazioni di Partito lanciammo la lotta rivoluzionaria con maggiore intensità.
La lotta per fondare il Partito si estese con l’inizio della lotta armata antigiapponese.
La lotta armata antigiapponese è stata una nobile guerra di liberazione, al fine di salvare il paese e la nazione. Essa è anche stata un combattimento estremo per la vittoria dell’alta idea comunista, così come una gloriosa lotta per fondare il Partito rivoluzionario della classe operaia.
La lotta armata antigiapponese aprì una fase nuova, decisiva, nello sforzo per fondare il Partito. Nel fuoco della lotta armata siamo stati abili nell’istruire gran parte della spina dorsale organizzativa che avrebbe fondato il Partito, nel raggiungere l’indistruttibile unità e coesione dei ranghi comunisti e nel porre solide basi di massa sulle quali edificare il Partito.
Costituimmo delle organizzazioni di Partito di vario livello all’interno dei ranghi armati antigiapponesi e nelle zone della guerriglia incrementando continuamente il loro ruolo e la loro funzione. Formammo altresì un gran numero di organizzazioni di Partito presso i confini settentrionali del nostro paese e negli insediamenti coreani nella Cina nord-orientale. Mentre le organizzazioni di Partito crescevano rapidamente, di pari passo col rafforzamento della lotta armata antigiapponese, organizzammo il Comitato di Partito dell’Armata Rivoluzionaria Popolare Coreana per dare ai diversi scaglioni una direzione unitaria e assicurare alla lotta armata antigiapponese una riuscita direzione di Partito. Questo comitato di Partito diede una direzione unitaria non solo alle organizzazioni di Partito interne all’esercito, ma anche a quelle che erano attive in molte regioni sia in patria che all’estero.
Col Comitato di Partito dell’A.R.P.C. che esercitava la funzione di direzione unitaria, il sistema di direzione delle organizzazioni di Partito su tutti gli scaglioni divenne ben integrato e sia la lotta armata che la rivoluzione coreana nella sua totalità avanzava saldamente sotto la direzione del Partito. Tutte le organizzazioni del Partito divennero integrate ed agivano sotto la direzione del Comitato di Partito dell’A.R.P.C..
Con al centro tale Comitato di Partito, estendemmo la rete delle organizzazioni di Partito in aree sempre più vaste in patria e all’estero. In patria formammo un gran numero di organizzazioni di base particolarmente nei centri urbani, nei villaggi contadini e nei villaggi dei pescatori di importanza strategica e demmo loro un’effettiva direzione strategica unitaria. Come risultato, le organizzazioni di Partito si radicarono profondamente in ampi settori delle masse, inclusi i lavoratori delle maggiori industrie cosicché la preparazione della fondazione del Partito procedeva con forza in tutto il paese.
In questo modo abbiamo lavorato duramente per fondare il Partito rivoluzionario della classe operaia durante tutto il periodo della lotta rivoluzionaria antigiapponese. Nel corso di quegli eventi, la debolezza fatale del primo movimento comunista coreano venne superata o ponemmo una solida base sulla quale sarebbe stato fondato il Partito rivoluzionario.
Durante l’ardua lotta rivoluzionaria antigiapponese furono poste le fondamenta organizzative e ideologiche del Partito.
Porre tali fondamenta è un’esigenza basilare per la costruzione di un Partito rivoluzionario. Il lavoro per la costruzione di un Partito operaio inizia con la lotta per porne le fondamenta organizzative e ideologiche. Se queste fondamenta non vengono gettate, è impossibile fondare un Partito rivoluzionario e anche se il Partito venisse fondato non sarebbe capace di interpretare come dovrebbe il ruolo di Stato Maggiore della rivoluzione e non potrebbe evitare di essere distrutto da un attacco controrivoluzionario. Ciò è stato provato dalla lezione storica del primo movimento comunista coreano e dall’esperienza del movimento comunista internazionale.
Un altro fattore importante, quando si gettano le fondamenta organizzative e ideologiche di un Partito, è formare le organizzazioni di Partito, instaurare fino in fondo il sistema organizzativo di direzione del Partito e svilupparne la spina dorsale organizzativa istruendo i veri comunisti.
Come ho spiegato in precedenza, durante la lotta rivoluzionaria antigiapponese formammo le organizzazioni di base del Partito e le organizzazioni di vario livello, instaurando un sistema attraverso il quale dare loro una direzione unitaria. Abbiamo teorizzato e lavorato duramente per mettere in pratica la politica di fondare il Partito formando, innanzi tutto, le organizzazioni di base con un’adeguata preparazione per poi ampliarle e rafforzarle - piuttosto che fondare il Comitato Centrale del Partito. Ovviamente è possibile organizzare un Partito partendo dalla fondazione del Comitato Centrale che raccoglie lo zoccolo duro dei comunisti per poi formare gradualmente le istanze subordinate. Tuttavia questo era impossibile nel nostro paese. In quel periodo, molti di coloro che si dichiaravano comunisti erano in realtà frazionisti e servilisti: prendevano gli altri a modello ed erano concentrati soprattutto in scontri frazionistici e ad una adesione formale ai princìpi. Era quindi impossibile fondare un Partito rivoluzionario contando su di loro. Per fondare un Partito rivoluzionario, dovevamo formare organizzazioni di base del Partito radicate tra i lavoratori, i contadini e altri ampi settori delle masse, affinché istruissero le nuove generazioni di comunisti (non influenzate dal servilismo né dal frazionismo) attraverso la vita organizzativa del Partito e le lotte rivoluzionarie assicurando l’unità ideologica e di intenti tra i militanti comunisti e la solidarietà tra questi. Quindi, per prima cosa ci assicurammo che venissero costituite le organizzazioni di base del Partito, poi che questo fosse seguìto gradualmente dalla formazione di organismi di più alto livello adatti alla situazione specifica delle unità o dei distretti interessati e infine che tutte le organizzazioni di Partito agissero sotto la direzione unitaria del Comitato di Partito dell’A.R.P.C..
Durante la lotta rivoluzionaria antigiapponese abbiamo istruito un gran numero di veri comunisti.
Quando parlo dei veri comunisti, mi riferisco a persone che hanno acquisito una visione rivoluzionaria del mondo, che non esitano nelle difficoltà e nelle avversità e che sono capaci di adempiere ai compiti assegnati sulla propria responsabilità. I veri comunisti sono indispensabili per formare la spina dorsale organizzativa del Partito, assicurare l’unità ideologica, l’unità di intenti, la solidarietà tra i militanti e consolidare la base di massa per la fondazione del Partito.
La via rivoluzionaria più breve per istruire i veri comunisti è stato reclutare gli uomini e le donne nei ranghi armati antigiapponesi e forgiarli nell’ardua lotta rivoluzionaria. I ranghi armati antigiapponesi sono stata una scuola che ha forgiato e istruito il popolo creando rivoluzionari fedeli alla causa, veri comunisti. Nei ranghi armati antigiapponesi abbiamo arruolato i figli migliori della classe operaia e dei contadini. Essi sono stati costantemente rafforzati nel sanguinoso combattimento contro il nemico: in questo modo li abbiamo istruiti per diventare indomabili combattenti rivoluzionari dotati di spirito rivoluzionario comunista, per diventare veri comunisti, abili politicamente e militarmente.
La vita organizzativa rivoluzionaria è un potente mezzo per educare e forgiare il popolo. Consapevoli di questo, abbiamo ammesso nelle organizzazioni del Partito, istruito e rafforzato continuamente attraverso la vita organizzativa, operai, contadini e intellettuali progressisti che avevano un’alta coscienza di classe e che erano stato testati nella lotta. Come risultato, le organizzazioni del Partito hanno istruito un gran numero di persone, facendole diventare veri comunisti, la spina dorsale del Partito, compagni con forte senso di organizzazione e disciplina.
Anche le organizzazioni di massa antigiapponesi hanno avuto un ruolo importante nell’istruzione dei veri comunisti. Organizzammo varie organizzazioni di massa antigiapponesi nelle zone della guerriglia, in vaste aree del paese e all’estero. Attorno a queste organizzazioni abbiamo raccolto lavoratori, contadini ed altri soggetti contrari all’imperialismo giapponese. Abbiamo impartito loro un’istruzione rivoluzionaria nella lotta pratica contro l’imperialismo giapponese e in questo modo abbiamo trasformato un gran numero di persone in ferventi comunisti.
I veri comunisti che formammo durante la lotta rivoluzionaria antigiapponese diventarono la spina dorsale del Partito che sarebbe stato fondato successivamente.
Un altro fattore importante, quando si gettano le fondamenta organizzative e ideologiche del Partito, è preservare la purezza dei ranghi, dei militanti comunisti ed assicurare la solida unità della loro ideologia e della loro volontà.
Un Partito rivoluzionario può essere fondato, e la sua forza può aumentare, solo quando la purezza dei ranghi comunisti e l’unità della loro ideologia e della loro volontà è assicurata. L’unità dell’ideologia e della volontà tra i ranghi comunisti e la solidarietà tra i militanti sono la condizione basilare per la fondazione, il consolidamento e lo sviluppo del Partito e la sorgente della sua insuperabile forza.
Durante la lotta armata antigiapponese abbiamo lavorato instancabilmente per assicurare la purezza dei ranghi comunisti e rafforzarne l’unità dell’ideologia e della volontà. Abbiamo smascherato tutti i crimini che erano stati commessi dai frazionisti del primo movimento comunista in Corea, abbiamo fatto lottare risolutamente i comunisti contro i frazionisti e abbiamo instaurato una disciplina di ferro nell’organizzazione per prevenire anche la minima infiltrazione del frazionismo tra i ranghi rivoluzionari. Abbiamo anche voluto infondere, nei comunisti e nei membri delle organizzazioni rivoluzionarie, la linea rivoluzionaria coreana orientata sul Juché, le sue strategia e tattica per assicurare l’unità ideologica dei ranghi comunisti e la loro unità d’azione.
Porre una solida base di massa è importante quando si preparano le fondamenta organizzative e ideologiche su cui va costruito il Partito.
Una base di massa è una garanzia importante per la fondazione di un Partito potente, profondamente radicato tra le masse di settori differenti. Solo un Partito che ha una solida base di massa non può essere espugnato.
Al fine di porre la base di massa per la fondazione del Partito è necessario far aprire gli occhi ed organizzarle. Anche se il popolo è il padrone della rivoluzione, esso non può giocare il ruolo che gli spetta e servire da fidata base politica del Partito se non viene destato e organizzato.
Durante tutto il periodo della lotta rivoluzionaria antigiapponese abbiamo lavorato duramente per destare e organizzare le masse. In quei giorni inviammo un gran numero di lavoratori politici tra le masse, in molte località. Questi compagni hanno lavorato a fondo, instancabilmente, nel popolo, lo hanno rivoluzionato ed hanno formato organizzazioni di massa per inquadrare ampi settori popolari a livello organizzativo. Facemmo uno sforzo gigantesco per organizzare e mobilitare i lavoratori, i contadini e altri nella lotta rivoluzionaria e li abbiamo temprati nella lotta. Nella lotta pratica, ampi settori delle masse popolari hanno acquisito una coscienza di classe e sono diventati una potente forza politica.
La lotta per porre la base di massa per la fondazione del Partito procedette di pari passo col movimento del fronte unito nazionale antigiapponese. Il 5 maggio del 1936 formammo l’Associazione per la Liberazione della Patria, un evento storico che ha segnato una nuova fase nel consolidamento della fondazione di massa del Partito.
La formazione di questa associazione ha reso possibile unire le ampie masse popolari, di varie estrazioni, sotto la bandiera della liberazione nazionale.
La rete che costituiva l’associazione di estese rapidamente. Le organizzazioni subordinate dell’A.L.P. ricoprirono ben presto un vasto territorio, coprendo non solo i distretti sull’Amnok o del fiume Tuman ma spingendosi anche all’interno del paese. Queste organizzazioni adottarono nomi differenti, a seconda delle specifiche condizioni delle località. A mano a mano che l’A.L.P. si estendeva in patria e all’estero, attorno ad essa si radunavano sempre più ampi settori delle masse popolari, inclusi quelli religiosi che entrarono nelle organizzazioni locali per combattere contro i giapponesi. Il risultato fu che avvenne un passo avanti nell’assicurare la direzione del Partito sui vari settori delle masse, e si rafforzò la base di massa per la fondazione del Partito.
Poiché la solida base organizzativa e ideologica su cui costruire il Partito venne posta durante la lotta rivoluzionaria antigiapponese, noi eravamo completamente preparati per fondare il Partito della classe operaia nel nostro paese non appena vi fosse l’opportunità favorevole.
Le brillanti tradizioni rivoluzionarie del nostro Partito furono stabilite durante l’ardua lotta rivoluzionaria contro l’imperialismo giapponese.
Attraverso la lotta rivoluzionaria antigiapponese, che ci costò un enorme tributo di sangue, venne instaurato il sistema dell’idea Juché, ottenemmo immortali risultati rivoluzionari ed esperienze di combattimento e creammo il nostro metodo di lavoro rivoluzionario e il nostro stile di lavoro popolare. Le tradizioni rivoluzionarie antigiapponesi racchiudono un ricco patrimonio ideologico e spirituale, nonché preziose imprese ed esperienze rivoluzionarie.
Le tradizioni rivoluzionarie antigiapponesi fornirono una solida base sulla quale fondare, rafforzare e sviluppare il nostro Partito dopo la liberazione e diventarono le possenti radici storiche del nostro Partito e della rivoluzione.
Basandoci, per fondare il Partito, sulla base ideologica e organizzativa e sulle brillanti tradizioni rivoluzionarie stabilitesi durante la lotta rivoluzionaria antigiapponese, immediatamente dopo aver liberato il paese abbiamo iniziato ad occuparci dell’organizzazione del Partito.
La situazione del nostro paese dopo la liberazione era estremamente complicata. In particolare, per via dell’occupazione statunitense della Corea meridionale, c’era un contrasto impressionante tra la situazione nel nord e quella nel sud del paese. Nel nord infatti tutto il popolo si trovò a capo del paese e prendeva parte, con la massima unità, all’edificazione del nuovo paese con la felicità della liberazione. Questo però non era il caso del sud, dove venne istituito un governo militare dagli USA, dove l’avanzata rivoluzionaria dei comunisti e degli altri patrioti venne stroncata senza pietà ed i comitati popolari formati su iniziativa del popolo furono sciolti con la forza. In questa situazione era difficile costituire un Partito unito che potesse raccogliere immediatamente i comunisti del nord e del sud della Corea. Nello stesso tempo però, non potevamo permetterci di aspettare a braccia conserte che maturassero le condizioni per fondare un Partito unito. Queste situazioni differenti nel nord e nel sud del paese richiedevano che la rivoluzione si sviluppasse - e che la fondazione del Partito procedesse - conformemente alle specifiche situazioni in entrambe le zone.
Fondammo immediatamente il Partito nel nord, dove s’era creata una situazione favorevole. Questo era necessario perché solo allora fu possibile dare una direzione unitaria alle organizzazioni del Partito Comunista formate e attive in tutto il paese, raggiungere l’unità ideologica e organizzativa dei ranghi comunisti, raccogliere le vaste masse attorno al Partito e portare avanti con successo la costruzione del paese. Ciò significava anche trasformare la metà settentrionale del paese in una potente base per la rivoluzione coreana.
Ci assicurammo che il Partito venisse fondato coi i veri comunisti temprati e istruiti durante i molti anni della lotta rivoluzionaria antigiapponese e con quei comunisti che erano stati attivi in diverse zone, in patria come all’estero. In quel tempo, girava la proposta di fondare il Partito solo con i comunisti che avevano preso parte alla lotta rivoluzionaria antigiapponese. Fare in questo modo sarebbe ovviamente rientrato nelle nostre capacità, ma ci rifiutammo. Se avessimo formato il Partito solo con loro, altri avrebbero cercato di formare dei propri partiti e ciò avrebbe portato alla divisione del movimento comunista nel nostro paese. Questo fu il motivo per cui ogni comunista venne ammesso nel Partito quando fu fondato. Era vero che alcuni comunisti che avevano operato individualmente in alcune zone non avevano la necessaria preparazione organizzativa ma poiché c’era l’affidabile corpo della spina dorsale del Partito, forgiato e maturato nella lotta rivoluzionaria antigiapponese, potemmo ammetterli e unirli a livello organizzativo.
Inviammo i veri comunisti istruiti durante la lotta rivoluzionaria antigiapponese in varie parti del paese allo scopo di riorganizzare ed espandere le organizzazioni di Partito e unire i comunisti che avevano operato individualmente. Allo stesso tempo acceleravamo i preparativi per la fondazione del Partito. Infine, il 10 ottobre del 1945, formammo il Comitato Centrale Organizzativo del Partito Comunista della Corea del Nord [4], un potente organo di direzione centrale del Partito, proclamando la fondazione del nostro Partito al mondo intero.
La fondazione del nostro Partito è stata la nascita del Partito rivoluzionario di tipo Juché, il primo del genere nella storia, il superbo risultato di lunghi anni di lotta dei comunisti coreani per fondare un Partito rivoluzionario della classe operaia. Ciò fornì alla rivoluzione coreana il suo potente, militante stato maggiore e rese capace il nostro popolo di portare avanti la rivoluzione e la costruzione vittoriosamente sotto la sua direzione.

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Note

1 Il Partito Comunista Coreano si sciolse verso la fine del 1928. Nell’estate dello stesso anno, durante il suo 6° Congresso, l’Internazionale Comunista aveva tolto il proprio riconoscimento al Partito espellendolo di fatto dall’organizzazione.

2 “Juché” significa letteralmente “autosufficienza”, “autonomia”, per esteso “contare sulle proprie forze”, ed è il principio che guida la Repubblica Popolare Democratica di Corea, in quanto “idea rivoluzionaria per il raggiungimento dell’indipendenza delle masse popolari” (Art. 3 della Costituzione della R.P.D.C.).

3 Indipendenza.

4 Il nome attuale, Partito del Lavoro di Corea, venne adottato l’anno seguente, dopo la fusione col Partito Neo-Democratico. Il Congresso Inaugurale del Partito del Lavoro si tenne a Pyongyang dal 28 al 30 agosto 1946. Nelle relazione presentata al Congresso, Kim Il Sung affermò che l’unione dei due partiti costituisce un grande progresso sulla via dell’unità delle grandi masse: operai, contadini, lavoratori intellettuali.

Traduzione condotta sull’edizione inglese del testo: Kim Il Sung, The struggle of the Korean communists to found the Party, in Historical experience of building the Workers’ Party of Korea, Foreign Languages Publishing House, Pyongyang, Korea, 1986.
Per una coerente resa in italiano dei nomi si è fatto riferimento all’opera: Kim Il Sung, Attraverso il secolo, Memorie, Roma, 2004 (vol. 1 e 2).
 
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