Archivio Ždanov

[Kim Jong Il] Per una corretta comprensione del nazionalismo, 26 e 28 Febbraio 2002

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/3/2013, 18:24

Advanced Member

Group:
Administrator
Posts:
1,394

Status:


LAVORATORI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!


KIM JONG IL


PER UNA CORRETTA COMPRENSIONE DEL NAZIONALISMO

Discorso ai dirigenti del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea
26 e 28 Febbraio, Juché 91 (2002)


È importante avere una corretta concezione del nazionalismo: solo così il popolo può raggiungere l’unità della nazione, difenderne gli interessi e contribuire a modellarne il destino.
Il nazionalismo si è formato come ideologia di difesa degli interessi di una nazione nel corso della formazione e dello sviluppo nazionali. Sebbene le nazioni differiscano le une dalle altre per quanto riguarda il periodo della loro formazione, ogni nazione è una comunità sociale che è stata storicamente formata e consolidata sulle basi di una comune discendenza, di una lingua comune, area di stanziamento e cultura, ed è composta da varie classi e strati sociali. Nessuna persona, in nessuna società, esiste al di fuori della propria nazione, separata da essa. Ogni persona appartiene ad una classe o strato sociale, ed allo stesso tempo appartiene ad una nazione: questi elementi formano quella persona con un carattere nazionale e con un carattere di classe. Il carattere di classe ed il carattere nazionale e le necessità delle classi e della nazione sono tra di essi inseparabili. Infatti, le classi e gli strati sociali di una nazione coltivano differenti necessità ed interessi, dovuti alle loro funzioni sociali ed economiche. Tuttavia, tutti i membri di una nazione hanno lo stesso punto fermo nella difesa dell'indipendenza e del carattere nazionali e nell’aspirazione alla prosperità della nazione senza distinguere tra gli interessi della propria classe o strato sociale. Questo accade poiché il destino di una nazione è precisamente il destino dei suoi membri individuali; in altre parole, il destino dei singoli individui dipende dal destino della nazione. Nessuno potrebbe essere felice, vedendo la sovranità della propria nazione calpestata e il carattere nazionale disprezzato. Amare la propria nazione, curare le sue tipicità ed i suoi interessi, desiderarne la prosperità, sono il sentimento e la psicologia comuni dei membri di una nazione. Il nazionalismo riflette questo sentimento e questa psicologia. In altre parole, il nazionalismo è l’ideologia che sostiene l’amore per la nazione e la difesa dei suoi interessi. Da quando il popolo traccia il proprio destino vivendo unito in uno stato-nazione, l’autentico nazionalismo costituisce il patriottismo. La natura progressista del nazionalismo risiede nel fatto che esso è una ideologia patriottica che sostiene la difesa degli interessi nazionali.
Il nazionalismo è emerso come idea progressista durante la formazione e lo sviluppo di ciascuna nazione. Tuttavia, esso è stato inteso nel passato come una ideologia che difende gli interessi della borghesia. È vero che all’epoca dei movimenti nazionali contro il feudalesimo, l’allora emergente borghesia, sventolando la bandiera del nazionalismo, era alla testa del movimento. In quel periodo, gli interessi delle masse popolari e dell’allora emergente borghesia erano basilarmente coincidenti, nella loro lotta contro il sistema feudale. Di conseguenza, la bandiera del nazionalismo sembrava riflettere i comuni interessi della nazione. Con lo sviluppo del capitalismo e l’ascesa della borghesia a classe dominante reazionaria in seguito alle vittoriose rivoluzioni borghesi in vari paesi, il nazionalismo venne usato come mezzo per difendere gli interessi della classe borghese. La borghesia spacciò i suoi interessi di classe per interessi nazionali, ed utilizzò il nazionalismo come strumento ideologico per consolidare la propria dominazione di classe. Ciò portò ad intendere il nazionalismo, tra le masse popolari, come una ideologia borghese contraria agli interessi nazionali. Dobbiamo distinguere chiaramente tra vero nazionalismo, che ama la nazione e ne difende gli interessi, e nazionalismo borghese, che difende gli interessi di classe della borghesia. Il nazionalismo borghese si manifesta come egoismo nazionale, esclusivismo nazionale e come superpotere dello sciovinismo nelle relazioni tra paesi e nazioni; esso è reazionario, crea antagonismo e disaccordo tra i paesi e le nazioni e ostacola lo sviluppo di relazioni amichevoli tra i vari popoli de mondo.
La teoria rivoluzionaria originaria della classe operaia ha trascurato di spiegare correttamente il nazionalismo, concentrando l’attenzione sul rafforzamento dell’unità internazionale e della solidarietà tra gli operai di tutto il mondo (che era allora il problema fondamentale nel movimento socialista) senza concentrarsi sul problema nazionale. Il nazionalismo venne considerato come una tendenza ideologia antisocialista, poiché il nazionalismo borghese stava danneggiando enormemente il movimento socialista. Ecco perché il popolo progressista, in passato, rigettò il nazionalismo, considerandolo incompatibile con il comunismo.
È sbagliato considerare il comunismo come incompatibile con il nazionalismo. Il comunismo non difende solo gli interessi della classe operaia, ma difende anche gli interessi della nazione in quanto è una ideologia che ama il paese ed il popolo. Anche il nazionalismo è una ideologia che ama il paese ed il popolo, in quanto difende gli interessi del paese e della nazione. L’amore per il paese e per il popolo è un sentimento comune al comunismo ed al nazionalismo: questa è la base ideologica sulla quale questi possono allearsi. Quindi, non c’è alcuna ragione per cui debbano contrapporsi, o per cui si debba rigettare il nazionalismo.
Il nazionalismo non è in conflitto con l’internazionalismo. Il mutuo soccorso, il sostegno e l’alleanza tra i paesi e le nazioni: questo è l’internazionalismo. Ciascun paese ha i suoi confini, ed ogni nazione ha la sua identità, e la rivoluzione e la costruzione vanno portate avanti considerando il paese e la nazione come un tutt’uno. Per questa ragione, l’internazionalismo trova la sua espressione nelle relazioni tra i paesi e tra le nazioni, di cui il nazionalismo è un presupposto. L’internazionalismo avulso dai concetti di nazione e nazionalismo è solo un guscio vuoto. Un uomo indifferente verso il destino del proprio paese e della propria nazione non può essere correttamente internazionalista. I rivoluzionari di ogni paese devono essere correttamente internazionalisti lottando, in primo luogo, per la prosperità del proprio paese e della propria nazione.
Per la prima volta nella storia, il grande leader Presidente Kim Il Sung ha dato la giusta spiegazione del nazionalismo, ed ha chiarito la relazione tra comunismo e nazionalismo, e tra comunisti e nazionalisti, nella sua pratica rivoluzionaria, tracciando il destino del suo paese e del suo popolo. Egli disse che per essere dei veri comunisti bisogna per prima cosa diventare dei veri nazionalisti. Con la determinazione di dedicare la sua vita al paese e ai suoi compatrioti, egli ha intrapreso la via della rivoluzione sin dagli anni giovanili, ed ha creato l’immortale idea del Juché, che ha orientato il punto di vista sulla nazione, ed ha esposto scientificamente l’essenza ed il carattere progressista del nazionalismo. Attraverso una corretta combinazione del carattere di classe col carattere nazionale e del destino del socialismo col destino della nazione, egli ha realizzato un’alleanza tra comunisti e nazionalisti, cementando le posizioni di classe e quelle nazionali del nostro socialismo ed ha portato i nazionalisti a sostenere gli sforzi per l’edificazione socialista e per la riunificazione nazionale. Attratti dalla sua grande magnanimità e dalla nobile personalità, molti nazionalisti presero la via del patriottismo verso l’unità e la riunificazione nazionali, rompendo in modo netto con il loro erroneo passato: Kim Ku, che fu anticomunista per tutta la vita, si alleò con i comunisti, un cambiamento radicale proprio alla fine della sua esistenza; Choe Tok Sin, un nazionalista, trovò la salvezza, da patriota, grazie al Presidente Kim Il Sung. Il grande leader attribuiva grande peso e difese l’indipendenza non solo della nostra nazione, ma anche dei popoli del resto del mondo. Egli ha dedicato tutti i suoi sforzi alla causa dell’indipendenza mondiale, così come alla causa della rivoluzione coreana. Possiamo dire che non c’è mai stato al mondo nessun uomo grande come lui, che ha dedicato l’intera vita all’indipendenza della nazione, alla sua prosperità e ad un luminoso futuro per l’umanità. Egli è stato il comunista più inflessibile e, allo stesso tempo, un impareggiabile patriota, vero nazionalista ed un esempio per gli internazionalisti.
Anch’io affermo, come ha insegnato il leader, che per diventare un sincero rivoluzionario, un comunista, si debba essere un ardente patriota e vero nazionalista. I comunisti che lottano per realizzare l’indipendenza delle masse popolari devono essere prima di tutto dei veri nazionalisti. Coloro che si battono per il proprio popolo, per il proprio paese e per la propria patria sono sinceri comunisti, veri nazionalisti ed ardenti patrioti. Coloro che non amano i loro stessi genitori, fratelli e sorelle non possono nemmeno amare il proprio paese ed i propri compatrioti. Allo stesso modo, coloro che non amano la propria patria ed il proprio popolo non possono diventare comunisti. Noi ereditiamo con fedeltà dal grande leader la nobile idea di amare il paese, la nazione ed il popolo, e di fare ogni sforzo per chiamare a raccolta tutti i settori della nazione attraverso una politica ampia, per portarli sulla via del patriottismo.
Non sono i comunisti, ma gli imperialisti che si contrappongono al nazionalismo e ostacolano lo sviluppo indipendente delle nazioni. Gli imperialisti stanno manovrando astutamente per realizzare le loro ambizioni di dominio, con la scusa della “globalizzazione” e della “integrazione”. Essi affermano che l’ideale di costruire uno stato-nazione sovrano e l’amore per un paese o una nazione siano “un pregiudizio nazionale anacronistico” mentre la “globalizzazione” e la “integrazione” sarebbero le tendenze della presente situazione, in cui la scienza e la tecnologia stanno sviluppandosi rapidamente e gli scambi economici tra i paesi vengono condotti velocemente su scala internazionale. Oggi, mentre ogni paese ed ogni nazione tracciano il proprio destino con ideologia, sistema e cultura propri, non può esserci spazio per una “integrazione” politica, economica, ideologica e culturale mondiale. Le manovre degli imperialisti statunitensi per la “globalizzazione” e per la “integrazione” sono volte a trasformare il mondo in quello che loro chiamano “mondo libero e democratico”, fatto su modello degli USA, assoggettando quindi tutti i paesi e le nazioni alla loro dominazione e subordinazione. L’era presente è l’era dell’indipendenza. La storia umana è spinta dalla lotta delle masse popolari per l’indipendenza, non dalle ambizioni dominatrici e dalla politica aggressiva degli imperialisti. Le manovre degli imperialisti per la “globalizzazione” e per la “integrazione” sono destinate al fallimento, poiché sono contrastate dai vigorosi sforzi dei popoli del mondo che aspirano all’indipendenza.
Dobbiamo opporci risolutamente e respingere queste manovre degli imperialisti, e dobbiamo lottare fermamente per preservare le notevoli caratteristiche della nostra nazione e per salvaguardarne l’indipendenza. Spesso evidenziamo il principio della “nazione coreana al primo posto”, appunto per preservare il carattere nazionale e difendere gli interessi della nazione.
Un compito molto importante che dobbiamo affrontare oggi per sostenere e realizzare l’indipendenza nazionale è la riunificazione del paese. La nostra nazione, che ha ereditato, intatte nel tempo, storia e cultura e la tradizione del patriottismo, è stata divisa tra nord e sud da forze straniere per più di mezzo secolo. La divisione del territorio e della nazione sta bloccando la via per uno sviluppo comune della nazione, ed infligge ad essa indicibili miserie e difficoltà. La riunificazione nazionale non è solo una necessità vitale del nostro popolo, ma è anche la volontà unanime e l’aspirazione dell’intera nazione.
Lo storico Meeting di Pyongyang e la Dichiarazione Congiunta tra Nord e Sud del 15 giugno hanno inaugurato una nuova era di grande unità nazionale per la riunificazione indipendente. La Dichiarazione Congiunta tra Nord-Sud definisce tutti i principi e il modo per risolvere i problemi riguardanti la riunificazione del paese in modo indipendente, attraverso lo sforzo comune della nostra nazione. La dichiarazione è un programma di unità nazionale ed un principio generale per la riunificazione nazionale, basata sull’idea che essa sia realizzata “dalla nostra stessa nazione” e permeata dallo spirito d’amore per il paese e per il popolo. La garanzia sostanziale per l’indipendenza, per la pace e per la riunificazione nazionale risiede nel sostenere e realizzare completamente la dichiarazione. Innalzando la Dichiarazione Congiunta tra Nord e Sud a principio generale di riunificazione, l’intera nazione deve lanciare una battaglia di portata nazionale per compiere la storica causa della riunificazione nazionale.

Traduzione condotta sull’edizione inglese del testo: Kim Jong Il, On having a correct understanding of nationalism, Foreign Languages Publishing House, Pyongyang, Korea, Juché 96 (2007).

Edited by Andrej Zdanov - 10/12/2013, 15:06
 
Web  Top
0 replies since 26/3/2013, 18:24   355 views
  Share