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Note critiche sul PRC

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Yuri Gagarin
view post Posted on 12/3/2013, 22:11




Questo è un mio aritcolo che volevo postare su internet , volendo iniziare a dilettarmi di cultura marxista leninista , invito i compagni a criticare e analizzare il mio documento

Note critiche sul PRC




Dopo la sconfitta siciliana assistiamo alla formazione delle cosidette liste arancioni e del progetto “ Rivoluzione Civile” : si tratta di un soggetto basato sull’alleanza di IDV PRC PDCI e ALBA caldeggiata da Ferrero , sulla scia dei successi elettorali di De Magistris e Orlando , ma anche sul modello Syriza in modo da formare un blocco anti monti e anti liberista .
L’idea di opporsi alle politiche di monti è legittima , ma un partito denominato “Rifondazione Comunista” dovrebbe rifarsi ad un punto di vista di classe , e anticapitalista ma nel documento approvato dal CPN di Rifondazione non vi è traccia (1)
Senza questo punto di vista di classe , della classe lavoratrice e proletaria si perde l’essenza del comunismo , che è la lotta di classe , e si sfocia in populismi in salsa grillina o vendoliana : l’interrogativo è dunque se il PRC è comunista o socialdemocratico.
Il problema infatti è di degenerare nel revisionismo negando il riscatto rivoluzionario delle masse , sicuramente questo documento sarà tacciato di dogmatismo ma è opportuno ricordare che Syriza parla di nazionalizzazioni mentre questo manca nei programmi di “Rivoluzione Civile”.
Syriza non è comunista ma è più avanzata ideologicamente del PRC anche se di certo una nazionalizzazione non risolve i problemi del proletariato .
Altro aspetto mancante è la critica alla concertazione che ha distrutto l’indipendenza delle sinistre dal capitale : infatti CGIL e il PD con SEL sono diventati quello che sono per la loro politica concertativa basata su un’ illusoria collaborazione tra borghesia e proletariato , nonché su un eccessivo attaccamento al compromesso storico : cosa che ora è impossibile e prima sbagliata visto che comporta compromessi al ribasso e non risolve i problemi della classe lavoratrice ( Vedi la mutilazione dell’art 18 )
Se prima vi era il problema del compromesso storico ora dobbiamo risolvere il problema dei beni comuni : quali sono ? acqua , lavoro , ambiente ? Si d’accordo ma la proprietà comune dei mezzi di produzione dove è finita ?
Ulteriore mancanza è la coerenza , in lombarida si corre alle primariedel PD e in veneto si sostiene un referendum indipendentista della Lega Nord (2) Evidentemente non è stata costruita l’unità nel partito sulla base di classe e di un programma anticapitalista condiviso , anche per via del forte eclettismo che da sempre caratterizza il PRC
Un altro punto critico è l’antiimperialismo : perdendo l’orizzonte di classe ci si allinea alla borghesia atlantista ed europeista , non si parla di combattere l’UE , di cominciare la rivoluzione popolare contro il gran capitale e le forze fasciste e razziste , ma anche contro le guerre imperialiste in Libia , Afghanistan , Iraq e Mali sostenute proprio dall’UE , a volte ci si giustifica coi dittatori come Gheddafi , a volte si oppone uno striminzito no …..
E’ evidente che la dirigenza ha un modo di pensare sbagliato , che non costituisce alternativa seria , senza tenere conto della storia del movimento operaio e del socialismo reale nei suoi pregi e difetti , evitando critiche berlusconoidi che tacciano il socialismo reale di totalitarismo.
Si perde quindi anche l’essenza dell’anticapitalismo , per ora il progetto di rifondare il comunismo in Italia purtroppo è fallito , almeno da rifondazione che nel 2006 si alleò coi DS anche se in origine era nata proprio come opposizione ai DS e alla loro deriva socialdemocratica .
Se non si fa bilancio della propria storia , dei propri errori , delle vittorie e delle sconfitte non si può costruire qualcosa di nuovo e se non si fa analisi di classe delle forze come il PDL , del M5S o di monti capendo quindi come si muove la borghesia e chi la rappresenta , non si può ovviare ai problemi derivanti da tali formazioni e che affliggono il partito .

Daniele Bergamini

NOTE

www.paoloferrero.it/2012/
 
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